
| Dal cuore della Maremma alla Lunigiana, al Mugello dove passava la linea gotica, ai borghi medievali delle colline pisane ricchi di tradizioni agricole fino al complesso minerario di Montecatini Val di Cecina. Fuori dai circuiti turistici più frequentati, si possono scoprire territori dove gli impianti eolici non solo sono laboratori di transizione ecologica ma anche attrattori di turismo verde.
A raccontarlo sono i 5 impianti toscani parte dei 29 impianti selezionati da Legambiente, al centro della quarta edizione della guida turistica “Parchi del Vento”, realizzata dall’associazione ambientalista con il contributo di Agsm AIM, RWE, Winderg, il patrocinio di ANEV, e presentata oggi alla Fiera Internazionale del Turismo a Rimini. Una guida unica in Italia che, dal nord al sud della Penisola, ben racconta il connubio vincente tra innovazione, energia pulita e turismo attraverso la formula del viaggio. Sono tanti e diversi i luoghi dove si possono vedere da vicino questi impianti, scoprendone il loro funzionamento, e allo stesso tempo visitando territori a piedi, in bici o a cavallo e ricchi di storia, cultura, bellezze e prelibatezze culinarie. In Toscana i cinque parchi eolici sono localizzati in diverse aree di valore della regione. Partendo dal Parco Eolico di Carpinaccio a Firenzuola (FI) in Mugello, un'area naturalistica tutto da esplorare. A piedi, lungo i sentieri della linea gotica, o in bicicletta. O magari seguendo percorsi tematici che raccontano la storia dei luoghi. L’ultimo ideato in ordine di tempo è “Il Cammino delle Terre di Giotto e Dante”, un percorso a tappe di 149 chilometri che ricalca con rigore storico gli itinerari di Giotto di Bondone, nato proprio da queste parti, precisamente a Vicchio, e di Dante, che il Mugello lo frequentò specialmente nel suo lungo esilio. Il Parco Eolico di Vento di Zeri invece è localizzato a Monte Colombo (MS) nel comune di Zeri, nell’alta Lunigiana, dove i boschi di castagni man mano che si prende quota lasciano spazio alla faggeta, qui possono essere effettuate passeggiate tra le bellezze appenniniche e c’è la possibilità di degustare le specialità gastronomiche locali. Il Parco Eolico di Poggi Alti di Scansano (GR) si trova tra le bellezze della Maremma, tra castelli, paesi medioevali, borghi fortificati e rilievi tufacei. In questo caso, uno degli itinerari più suggestivi, da percorrere a piedi o in bicicletta, ideale rappresentazione di cosa può offrire in termini turistici questa parte di maremma, parte da Murci, minuscola frazione di Scansano, e seguendo le strade bianche utilizzate un tempo dai pastori transumanti conduce sotto le grandi pale del parco eolico di Poggi Alti, dal quale si può ammirare una spettacolare vedute della costa tirrenica. Infine, il Parco Eolico Santa Luce (PI) è ubicato in un tipico borgo medioevale vicino a un’area che è un corridoio ecologico nelle rotte migratorie per i grandi uccelli veleggiatori che arrivano a primavera e ripartono a fine estate, e il Parco Eolico di Montecatini Val Di Cecina ubicato sempre in provincia di Pisa, in una zona da cui è facile scoprire la Val di Cecina e il vicino complesso minerario. Nelle pagine della guida, oltre alla scheda di presentazione di ogni impianto, si possono trovare informazioni su come arrivare nei luoghi, cosa visitare, dove andare a mangiare, quali percorsi e sentieri fare, il tutto insieme a storie e aneddoti dei territori. “Per contrastare l’emergenza climatica e migliorare le condizioni sociali del nostro Paese - commenta Katiuscia Eroe responsabile energia di Legambiente - è fondamentale non solo far crescere la produzione da rinnovabili e rendere finalmente il nostro sistema energetico libero da carbone, petrolio e gas, escludendo l’inutile e costoso ritorno al nucleare, ma anche fare in modo che queste tecnologie portino sempre più vantaggi ai territori e alle comunità. Gli impianti eolici non sono né ecomostri né impianti mostruosi come affermato da alcune amministrazioni locali. Con la nostra guida turistica Parchi del Vento, grazie alla collaborazione di diversi partner, raccontiamo a cittadini, turisti, curiosi ma anche imprese e amministrazioni come ciò sia possibile perché un parco eolico, se ben integrato con il territorio, può essere un volano per attirare curiosità verso i territori in cui sono ospitati, valorizzando le attività esistenti. Non dimentichiamo inoltre che, per completare la rivoluzione energetica, è fondamentale spingere sempre più sulle rinnovabili snellendo gli iter normativi e coinvolgendo le comunità locali”. “Intorno ai parchi eolici che raccontiamo all’interno della Guida Parchi del Vento – aggiunge Sebastiano Venneri, responsabile turismo di Legambiente- stanno nascendo sempre di più opportunità interessanti, come percorsi ciclopedonali, passeggiate a cavallo, il passaggio del Giro d’Italia. Ma anche impianti perfettamente integrati con vigneti e uliveti e che permettono di riscoprire tradizioni e culture storiche, ormai dimenticati da molti. Questi impianti sono la dimostrazione che integrare nuovi impianti nel paesaggio è non solo possibile ma anche una sfida che può essere affrontata solo con il consenso delle comunità attraverso forme innovative e affascinanti di valorizzazione delle risorse locali”. Dati eolico in Italia: Legambiente ricorda che in Italia l’eolico svolge un ruolo sempre più rilevante, arrivando ad agosto 2025 a quota 13.356 MW di potenza installata, di cui 685 realizzati nel 2024 e 337 nel 2025, in grado di produrre, nel 2024, complessivamente 22.068 GWh/a di energia elettrica, pari al fabbisogno di circa 8,1 milioni di famiglie. Un numero che negli ultimi vent’anni è cresciuto passando da 1.131 MW del 2004 ai numeri attuali, permettendo a questa tecnologia di produrre il 17,2% del totale prodotto da fonti rinnovabili e di fornire un contributo rispetto ai consumi complessivi italiani pari al 7%. Per accelerare la diffusione dell’eolico, sia a terra sia a mare, occorre però velocizzare gli iter autorizzativi coinvolgendo sempre più tempestivamente comunità e territori, ad esempio semplificando anche la normativa per il repowering degli impianti esistenti. |









