Roma, 3 aprile 2020

Migliaia di candele su balconi e finestre per illuminare la notte tra il 5 e 6 aprile e ricordare le 309 vittime del terremoto dell’Aquila, ma anche le oltre 13mila persone morte in Italia, in queste settimane, a causa del coronavirus. Legambiente aderisce all’iniziativa Accendi la tua luce, promossa dal Comitato Familiari delle Vittime, il Comune dell’Aquila, l’Arcidiocesi e la Prefettura dell’Aquila in occasione dell’11esimo anniversario del sisma che nell’aprile del 2009 ferì duramente l’Abruzzo, il suo capoluogo, e diversi comuni del Cratere. Un’iniziativa - Accendi la tua Luce - che va a sostituire la tradizionale fiaccolata in ricordo delle vittime, annullata a causa dell’emergenza coronavirus, e che chiama a raccolta tutta l’Italia per restare uniti anche in questo momento di “isolamento forzato” abbracciando a distanza l’Aquila e l’intera Penisola.

“L’associazione con i suoi circoli e regionali diffusi sul territorio - spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – raccoglie l’appello lanciato dai promotori dell’iniziativa e tra il 5 e 6 aprile accenderà sui balconi delle proprie case una candela per illuminare una notte che undici anni fa ha portato dolore e sofferenza. Stiamo vivendo settimane difficili segnate da un’emergenza sanitaria legata al COVID-19 che ha messo in ginocchio il Paese, e che è ancor più difficile da affrontare in quei territori dove le ferite del sisma sono ancora aperte, come quelli del Centro Italia colpiti prima nel 2009 e poi nel 2016. A loro va il nostro pensiero, e a chi di competenza ricordiamo che in queste zone il processo di ricostruzione deve essere accompagnato anche da una ricostruzione del tessuto sociale ed economico”.

“Questa ennesima emergenza – dichiara Enrico Stagnini, direttore di Legambiente Abruzzo - ci insegna, di nuovo, che siamo parte di un sistema interconnesso e che le nostre scelte, come singoli e come comunità, influenzano la vita di tutti, a livello planetario. Ancora una volta la comunità scientifica internazionale ha dato prova della correttezza e della validità del metodo che segue e tutti gli Stati vi si affidano per affrontare correttamente l’emergenza che stiamo vivendo, seguendo protocolli e direttive di scienziati e ricercatori al fine di mitigare l’impatto della diffusione della pandemia. Ebbene questa comunità scientifica – aggiunge Stagnini - è la medesima che chiede da anni di rivedere il sistema di sviluppo e di sfruttamento delle risorse del pianeta Terra, al fine di non trovarci ad affrontare nei prossimi anni crisi climatiche ed ambientali paragonabili a questa, sia sotto il profilo economico che di vite. Pertanto noi della Legambiente non distogliamo l’attenzione dalle tematiche dei cambiamenti climatici e dello sviluppo sostenibile e rafforzeremo ancora di più i rapporti con la comunità scientifica che per noi costituisce uno dei mattoni su cui abbiamo costruito negli anni il nostro modo di fare ambientalismo”.

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