Nei giorni scorsi il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge della Regione Toscana sulla filiera corta nelle mense scolastiche. Si tratta della legge regionale numero 75 del 10 dicembre 2019, con la quale si incentiva l’introduzione dei prodotti "a chilometro zero" nella ristorazione nelle scuole. L'impugnazione è stata decisa perché nel testo della legge alcune norme riguardanti l'aggiudicazione degli appalti per la ristorazione scolastica violano l'articolo 117 della Costituzione, sia sotto il profilo della restrizione alla libera circolazione delle merci, sia sotto il profilo della restrizione della concorrenza.

“La decisione del Governo, tutta burocratica e in punta di diritto, ci pare sinceramente assurda e incomprensibile – dichiarano all’unisono Fausto Ferruzza e Maria Rita Cecchini, rispettivamente Presidente e Responsabile Economia Circolare di Legambiente Toscana – anche perché contraddice tutta una serie di determinazioni (anche governative) che vanno finalmente nella giusta direzione della riconversione ecologica della pubblica amministrazione. È inutile parlare di Criteri Ambientali Minimi negli appalti e di Green Public Procurement se poi alla prima prova effettiva si retrocede per mancanza di coraggio!”

 

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